In questo articolo potremmo dilungarci in un approfondimento tecnico su come verrà costruita l’Oasi, ma, a dirla tutta, non è cosa semplice da spiegare. E non vorremmo rischiare di trasformare questo blog in una versione più soporifera dei manuali di ingegneria. Per i pochi coraggiosi e appassionati di cantieri, però, siamo pronti a raccontare ogni dettaglio: unisciti al nostro gruppo di “umarell” e potremo conversare ore e ore su fondamenta, reti e altri segreti della nostra avventura!
All’inizio, eravamo tutti convinti di avere la faccenda sotto controllo: in fondo, quanto poteva essere complicato installare delle reti antiscavalco? Sì, c’erano i costi proibitivi di materiali e manodopera, ma niente di insuperabile… o almeno, così pensavamo! Una passeggiata, insomma. Peccato che, con una bella dose di ingenuità, ci siamo sbagliati.
Il progetto si è rivelato ben più complesso del previsto e ha richiesto mesi di lavoro, con tanto di intervento di un ingegnere strutturale e persino di un geologo. Sì, avete letto bene: abbiamo chiamato un geologo per capire cosa c’era sotto i nostri piedi! A un certo punto, abbiamo persino temuto che il sogno dell’Oasi svanisse sotto una pila di analisi del terreno e calcoli strutturali. Così, ci siamo ritrovati immersi nello studio della composizione dei suoli, della posa delle fondamenta, della consistenza dei materiali delle reti… ci ha tolto il sonno! Ma, per fortuna, tutto si è risolto e abbiamo finalmente ottenuto il via libera.
Ora, per trasparenza e anche per coinvolgere tutti gli interessanti in questo viaggio, iniziamo a condividere le voci di costo principali, una sorta di “dietro le quinte” dell’impegno economico — che continueremo a raccontare pubblicando preventivi e fatture. Le spese più consistenti? Gli scavi, le fondazioni, i reinterri, e, naturalmente, l’acquisto e la posa delle reti. Abbiamo selezionato le migliori soluzioni per garantire sicurezza e tranquillità durature: vogliamo che, una volta completata l’Oasi e trasferiti i nostri Bisbi, ogni ospite sia protetto e al sicuro.
A proposito di cifre, le due voci principali superano i 48.000 euro, una somma che già va oltre l’obiettivo della campagna che abbiamo appena lanciato. A queste spese si aggiungono i lavori già eseguiti, coperti dai risparmi pazientemente messi da parte come formichine negli anni.


Magari i più attenti hanno notato qualche attività preliminare in corso, ma non tutti sanno degli interventi già completati: non erano particolarmente appariscenti, ma di certo essenziali. Abbiamo sgomberato tutto il prato di fronte all’attuale area del gattoparco, futura sede dell’Oasi, rimosso un vecchio orto abbandonato e preparato il terreno per i lavori veri e propri, anche con l’acquisto e la posa della ghiaia. Insomma, abbiamo fatto tutto il necessario per trasformare questo spazio in un’oasi sicura e accogliente.
Nel frattempo, ogni contributo alla nostra campagna di raccolta fondi ci aiuterà a proseguire verso il sogno di un’Oasi sicura e accogliente per i nostri Bisbi. Rimanete sintonizzati, perché, come ogni buona avventura che si rispetti, l’Oasi ha già tutta l’aria di avere nuove storie da raccontare ogni settimana e non vediamo l’ora di condividerle, passo dopo passo, fino al giorno in cui i nostri Bisbi potranno finalmente godersi la loro nuova casa.